La pandemia da Coronavirus ormai è certo che ha impattato in modo importante sull’economia mondiale e di tutti i singoli stati.
Anche in Italia ci sono tuttora delle grandi ripercussioni, che non passeranno velocemente, i posti di lavoro sono stati messi a dura prova e chi ne ha risentito di più sono state le partite IVA e i lavoratori sommersi, i quali si sono trovati senza diritti e aiuti ne l’immediato.
I lavoratori statali sono stati e sono tuttora i più agevolati in questa crisi economica.
L’emergenza dovuta al COVID-19 ci ha messi di fronte ad un sistema economico sbagliato che è crollato in poco tempo.
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Quale sarà l’impatto della pandemia sulla crescita italiana
Le previsioni economiche per la nostra Nazione non sono affatto positive, tanto che il prodotto interno lordo per il 2020 secondo le stime fatte dovrebbe avere un indebitamento del -2,5% rispetto al 2019.
Sempre se non ci sarà una ricaduta da COVID-19 nel prossimo inverno.
Per mitigare questa crisi il Governo italiano ha mosso un pacchetto di aiuti da 25 miliardi di euro, una tale manovra non si vedeva dal dopoguerra.
Le misure che sono state prese sono le seguenti:
- Misure rivolte alla Sanità;
- Indennità per i lavoratori;
- Moratoria fiscale;
- Rinvio pagamento e mutui;
- Stop licenziamenti.
La manovra è molto interessante, il problema reale della nazione è quella fetta di popolazione che lavora in nero e che non ha dei riconoscimenti.
Quali sono i settori più colpiti
I settori più colpiti da questa situazione sono stati il turismo e il commercio al dettaglio, nonché i trasporti, come abbiamo visto negli ultimi giorni sono molte le compagnie aeree che hanno avuto grandi problemi finanziari.
Sono stimate che le perdite nel settore del turismo in Italia siano intorno ai 6 miliardi di euro.
Anche il settore automobilistico ha avuto una grosso problema nella produzione e nella vendita.
Come il COVID- 19 ha fatto de crescere il mercato automobilistico
Il mercato automobilistico in pochi mesi, da quando si è affacciato il Coronavirus ha subito un crollo pari al 92% solo nella prima metà di febbraio.
Il mercato delle auto in Cina è calato nelle immatricolazioni del 92%, dei numeri davvero sconcertanti e preoccupanti per un settore che non ha mai avuto dei cali nelle vendite così deprimenti.
Il mercato automobilistico Italiano nel mese di maggio ha riscontrato un calo del – 49% rispetto allo stesso mese del 2019, le auto vendute sono state l’esatta metà dello scorso anno.
Purtroppo l’incertezza economica non fa sperare che i dati possano migliorare.
La crisi delle immatricolazioni ha toccato le case automobilistiche che producono macchine utilitarie e per le famiglie, invece non si è registrato nessun crollo per la Ferrari, DS e Tesla con un +28,1%.
L’economia Italiana post-Covid
Secondo la relazione che ha stilato Bankitalia ancora non vi è certezza di come verrà superata questa crisi e i conseguenti effetti economici.
Si pensa che la digitalizzazione e certi cambiamenti di vita quotidiana possano portare ad una ripresa più lenta, avendo delle ripercussioni in un lungo periodo.
Bankitalia afferma che vi è bisogno di una integrazione economica internazionale, dato che la pandemia ha fatto crollare dei sistemi già compromessi.
Sono i modelli organizzativi globali che devono essere ripensati e i governi devono valutare più attentamente una così stretta interdipendenza economica, inoltre lo Stato italiano potrebbe per dover ampliare la durata dei provvedimenti.
C’è da valutare anche nuove dinamiche economiche volte a creare una sicurezza Nazionale sugli approvvigionamenti, dato che abbiamo visto come in un attimo sono state chiuse le frontiere e quello che ha scaturito.
Altro fattore molti importante per non avere un crollo occupazionale è il ricollocamento delle forze di lavoro, dato che questa pandemia ha fatto emergere come non ci sia una tutela conforme a tutte le classi sociali e come non vi sia il livello minimo salariale imposto dalla Stato.
Oltre il 40% delle imprese si sente in pericolo
La produzione è stata dimezzata e molte imprese che si occupano di metalmeccanica si sentono a rischio, sia per quanto riguarda il mercato interno che estero.
Nel bimestre tra marzo e aprile in Italia si è registrata una contrazione che ha portato un crollo pari al 40%.
La produzione è stata dimezzata e ancora non vi è un solido segnale di ripresa, gli esperti dicono che questa crisi è ancora più prepotente di quella del 2008.
I dati affermano che la ripresa non è ancora arrivata, ma anzi vi è una reazione lenta e frammentata, Confindustria dipinge in questo modo l’attuale situazione.
Conclusioni
Purtroppo questa pandemia ha messo la Nazione in ginocchio e ancora non ne siamo usciti, si spera solamente che non vi sia una ricaduta nel prossimo inverno.
Ciò che ci ha fatto comprendere il COVID-19 è che la nostra Nazione ha bisogno di investire in modo maggiore sulla sanità e sul lavoro, servono maggiori diritti e tutele per le fasce meno abbienti e una soglia minima di salario.
Consulente Finanziario Autonoma, Trader professionista e analista finanziaria, un vero e proprio squalo del web costantemente a caccia di news da portali in tutto il globo, padroneggia 5 lingue, una risorsa fondamentale per la redazione. Appassionata di criptovalute, NFT, arte e soprattutto ama viaggiare e scoprire le diverse culture del mondo.